Auto, attenzione a quello che si può fare e quello che non si può fare: con il nuovo codice della strada cambia anche questo.
Sono settimane di grandi cambiamenti in Italia: anche il codice della strada è stato praticamente rivoluzionato.
Sappiamo tutti infatti delle stringenti novità legate a chi si mette alla guida dopo aver consumato alcol o droghe, oppure dell’obbligo di casco introdotto a chi utilizza il monopattino elettrico.
Anche le sanzioni sono state inasprire, con multe che raggiungono livelli incredibili in termini di fuoriuscite economiche per il “sanzionato”. Quest’ oggi vogliamo concentrarci su una casistica alquanto particolare, legata al prestito dell’auto. Si può fare o no? Cosa si rischia?
Ogni giorno facciamo una serie di attività che ci sembrano scontate. Quante volte avete prestato la macchina ad un conoscente?
Attenzione a tutte le nuove norme, entrate in vigore il prossimo 14 dicembre, che hanno aggiunto una stretta inimmaginabile. E proprio per il prestito della propria vettura, sono entrate in gioco alcune limitazioni. Nel dettaglio, tutte le nuove norme sono contenute nell’articolo 94, comma 4 bis del Codice. Per il testo, chiunque può guidare una macchina di cui non è proprietario ma vanno rispettate delle limitazioni temporali. Nessun problema per familiari e conviventi, che possono guidare l’auto per tutto il tempo. Le forze dell’ordine, fermando il veicolo e prendendo le generalità del conducente, possono vedere nei database i legami di parentela. Facciamo un esempio semplice: i figli possono guidare l’auto dei genitori.
Vediamo invece il caso di un amico o di un conoscente: in questo caso, se prestate al soggetto il veicolo per un periodo superiore ai 30 giorni, bisogna comunicarlo subito alla Motorizzazione civile, specificando quindi il cambio di conducente abituale. Torniamo all’esempio del nucleo familiare: se un figlio vive altrove e ha una residenza diversa da quella dei genitori, deve comunicare il cambio di conducente alla Motorizzazione Civile (ovviamente sempre se supera i 30 giorni).
Prima di concludere l’articolo, facciamo una parentesi anche sulle multe che come vi abbiamo spiegato in questo articolo, il 2025 sarà già un anno duro per gli italiani sul fronte tasse. Per chi non rispetta le regole appena elencate, le sanzioni amministrative partono da 700 euro e possono addirittura superare i 3mila euro. “La carta di circolazione è ritirata immediatamente da chi accerta le violazioni previste nei commi 4 e 4-bis ed è inviata all’ufficio competente del Dipartimento per i trasporti terrestri, che provvede al rinnovo dopo l’adempimento delle prescrizioni omesse”, si legge ancora sul codice della Strada. Prestate quindi attenzione a tutto quello che fate: la legge, lo ricordiamo, non ammette ignoranza.
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