Il 2025 non comincia proprio bene per gli italiani: ci saranno molti rincari tra cui anche quelli legati alle autostrade.
Dal 1° gennaio 2025 sono scattati gli aggiornamenti dei pedaggi autostradali in Italia.
Un provvedimento atteso, deciso dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti (Mit), ha previsto adeguamenti alle tariffe per alcune tratte, principalmente in base all’inflazione programmata per l’anno il nuovo anno. Insomma, un inizio poco piacevole per gli italiani.
Perché aumenta il pedaggio in autostrada?
L’adeguamento dei pedaggi autostradali è una procedura regolata dalla legge, che tiene conto dei tassi di inflazione e degli aggiornamenti ai Piani Economico-Finanziari delle società concessionarie.
Questi aggiornamenti servono a garantire la sostenibilità economica della gestione delle infrastrutture e a finanziare progetti di manutenzione e ampliamento della rete stradale.
Nonostante ciò, gli aumenti possono rappresentare un disagio per gli utenti abituali, soprattutto su tratte a elevata percorrenza. Il Ministero e le società concessionarie hanno evidenziato che gli adeguamenti sono più modesti rispetto agli anni passati, proprio per ridurre l’impatto economico sui cittadini.
Aumenta il pedaggio in autostrada: le tratte interessate
L’incremento principale riguarda le arterie gestite da Autostrade per l’Italia S.p.A., che comprende circa 2.800 chilometri di rete.
Tra le tratte più trafficate soggette agli adeguamenti troviamo:
- A1 Milano-Napoli, una delle autostrade principali del paese.
- A14 Bologna-Taranto, che attraversa gran parte dell’Adriatico.
- Salerno-Pompei-Napoli, con un incremento tariffario leggermente inferiore, pari all’1,677%.
Per queste tratte, l’aumento è stato fissato all’1,80%, un valore che corrisponde al tasso di inflazione programmato per il 2025, in base alla normativa vigente (art. 14, comma 2, della legge n.193 del 16 dicembre 2024).
Per chi percorre frequentemente autostrade come l’A1 o l’A14, gli incrementi significano un aumento medio contenuto per singola tratta. Ad esempio, su un tragitto medio di 100 chilometri, l’aumento potrebbe aggirarsi intorno ai 20-30 centesimi, a seconda del tratto specifico. Ovviamente, per chi transita su queste tratte regolarmente, soprattutto per motivi di lavoro, l’impatto può accumularsi nel lungo periodo e tradursi in una spesa extra.
Gli sconti in autostrada per mitigare i rincari
Nonostante gli aumenti, Autostrade per l’Italia ha rassicurato gli utenti: gli sconti già previsti per alcune categorie di utenti rimarranno attivi anche per il 2025.
Questo dovrebbe contribuire a contenere l’impatto degli incrementi dei pedaggi, evitando che l’aumento complessivo superi il 3%.
Inoltre, il Mit ha confermato che sulle tratte gestite dalle altre 22 società concessionarie interessate dagli aggiornamenti dei Piani Economico-Finanziari (Pef), le tariffe rimarranno invariate per tutto il 2025. Dunque, non dovrebbero più esserci nuovi aumenti.
E, a proposito di viaggi e spostamenti, il 2025 sarà un anno pieno zeppo di ponti per le festività. Ne abbiamo parlato in questo articolo, corri a leggerlo!