Notizie davvero pessime per i cittadini italiani: se non fai qualcosa, potrebbero togliere l’assegno anche a te.
Quando si tratta di bonus e agevolazioni, il documento imprescindibile per richiederli è l’ISEE. Acronimo di “Indicatore della Situazione Economica Equivalente”, l’ISEE è uno dei principali documenti per dimostrare i propri redditi e quindi se si rientra o meno nelle fasce reddituali aventi diritto a bonus, aiuti economici e agevolazioni.
L’ISEE va rinnovato ogni anno e ha come scadenza il 31 dicembre. Dunque, con il nuovo anno, anche l’ISEE va aggiornato altrimenti non si può più accedere a tutti i bonus di cui si potrebbe aver diritto. Ma, a volte, il solo rinnovo non basta a non perdere le agevolazioni statali. Scopriamo subito cosa fare, anche con una certa urgenza.
Con la scadenza dell’ISEE 2024 al 31 dicembre scorso, la corsa ai CAF è iniziata per adeguarsi al nuovo anno. Ma per accedere a bonus e agevolazioni come l’Assegno unico, l’Assegno di Inclusione o il Supporto formazione e lavoro, il semplice rinnovo potrebbe non essere sufficiente.
L’ISEE ordinario considera redditi e patrimoni di due anni precedenti rispetto all’anno di riferimento. Per il 2025, quindi, vengono valutati i dati economici relativi al 2023. Ma la situazione economica di una famiglia può variare moltissimo da un anno all’altro, e l’ISEE ordinario potrebbe non riflettere le reali condizioni attuali.
Questo può portare addirittura al rischio di esclusione da alcune prestazioni o ad una riduzione degli importi spettanti. Quindi, come fare per evitare di non ricevere più bonus e agevolazioni?
In alternativa all’ISEE ordinario, si può produrre l’ISEE corrente, che tiene conto dello stato economico e patrimoniale più recente. Questo documento è utile quando il reddito familiare è diminuito rispetto al 2023, permettendo di ricalcolare l’indicatore su basi più aggiornate e realistiche.
Ciò consente di accedere a prestazioni come l’Assegno di Inclusione o il Supporto formazione e lavoro, evitando riduzioni o esclusioni.
Ad esempio, se nel 2023 erano presenti redditi che oggi non si percepiscono più, è possibile richiedere l’ISEE corrente già nei primi mesi dell’anno. Per variazioni patrimoniali, come la diminuzione di risparmi o investimenti, bisognerà attendere aprile 2025, quando queste modifiche potranno essere prese in considerazione.
A differenza dell’ISEE ordinario, che è valido fino al 31 dicembre dell’anno in corso, l’ISEE corrente ha una validità di soli 6 mesi. Ciò significa che, per mantenere aggiornato l’indicatore, sarà necessario rinnovarlo alla scadenza. Se non si provvede al rinnovo, tornerà automaticamente valido l’ISEE ordinario, con possibili conseguenze sull’accesso alle agevolazioni.
L’ISEE corrente può essere fatto attraverso CAF, patronati o un consulente specializzato. Bisogna produrre tutti i documenti richiesti dal professionista e sarà pronto nel giro di qualche giorno. Proprio in questo articolo ti abbiamo parlato dei documenti necessari per la richiesta, corri subito ad informarti.
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