Il+Salento+e+la+Giornata+della+Memoria%3A+una+storia+spesso+dimenticata
tempoalecceit
/il-salento-e-la-giornata-della-memoria-una-storia-spesso-dimenticata-1245/amp/
Curiosità

Il Salento e la Giornata della Memoria: una storia spesso dimenticata

Il 27 gennaio ricordiamo coloro che persero la vita nei campi di concentramento, nella prima metà del ‘900. Non manca materiale di riflessione anche nel pugliese, dove diverse cittadine hanno accolto profughi da ogni parte d’Europa. 

Diverse migliaia di ebrei sopravvissuti ai campi di concentramento sono stati accolti nel campo profughi pugliese di Santa Maria al Bagno, operativo tra il 1944 e il 1947. Nel loro percorso di ritorno ad Israele o altri paesi di emigrazione, qui hanno trovato rifugio pacifico dopo le pene subite a causa dell’Olocausto.

Campo di accoglienza Santa Maria al Bagno (Tempoalecce.it)

Già negli ultimi anni della seconda guerra mondiale, l’Italia meridionale ospitava profughi liberati dagli Alleati dai campi di sterminio nazisti e fascisti. Con la liberazione dell’Italia e con la fine del conflitto, migliaia di reduci hanno raggiunto il sud della Penisola con l’obiettivo di imbarcarsi da lì per la Palestina.

Campo di Santa Maria al Bagno: l’accoglienza ai reduci dell’Olocausto

Per questa opera di accoglienza degli ebrei sopravvissuti, vennero allestite delle strutture apposite tra le quali ricordiamo l’orfanotrofio che accolse i bambini di Selvino nel bergamasco, poi i campi di accoglienza sotto la gestione dell’Amministrazione delle Nazioni Unite per l’assistenza e la riabilitazione (UNRRA). Furono sfruttati i locali di scuole, caserme, edifici pubblici e addirittura ambienti domestici.

Tra le località pugliesi coinvolte nell’accoglienza, emerge il gran lavoro portato avanti dalla zona del Salento, in località come Tricase, Santa Caterina di Nardò, Santa Maria di Leuca e Santa Cesarea Terme. In quanto a Santa Maria al Bagno, allora si trattava di un piccolo borgo di pescatori che ospitava ville e case vacanza le quali potevano essere requisite e trasformate in centri di accoglienza. Nel 1943, vi si insediò il primo gruppo di profughi slavi e dal 1944 l’intera località servì per accogliere gli ebrei.

Accoglienza in Puglia degli ebrei sopravvissuti ai campi di sterminio (Tempoalecce.it)

Denominato “Displaced Persons Camp member 34“, divenne il centro più importante della regione. All’inizio, furono requisite 106 abitazioni, alle quali poi se ne aggiunsero altre 173. Vennero attrezzate con mense, scuole di formazione e sinagoghe. La vita dei profughi all’interno dei campi di accoglienza era per lo più autogestita: avevano a disposizione asili nido, scuole, mense, biblioteche, ospedali e uffici postali. Addirittura, furono avviate attività commerciali e attivati corsi di falegnameria, maglieria, sartoria, scrittura a macchina, meccanica e pesca.

La vita nei centri di accoglienza

Nei centri di accoglienza trovavamo principalmente giovani adulti provenienti dai più disparati paesi europei, con l’obiettivo di iniziare una nuova vita. Il desiderio di lasciarsi alle spalle le sofferenze dell’Olocausto trova dimostrazione anche nei 400 matrimoni e 250 nascite che si celebrarono nel campo e nell’ospedale di Leuca.

Tramite la mensa gestita dall’UNRRA, i profughi ricevevano alimenti quali cioccolata, pane e carne, nonostante la scarsità di cibo dovuta alle conseguenze della guerra. Ben presto i profughi iniziarono a barattare gli alimenti con servizi che potevano ricevere dalla popolazione locale, la quale vide nel loro arrivo un’occasione di incremento delle possibilità lavorative. Infatti, la situazione economica dell’intera regione migliorò notevolmente. Tra popolazioni locali e profughi nacquero veri e propri commerci, come quello del pesce o del vestiario.

Puglia, Santa Maria al Bagno: la storia del campo di accoglienza (Tempoalecce.it)

Parliamo di oltre 2000 persone che tra il 1944 e il 1947 hanno trovato rifugio nel campo pugliese. Tra i profughi, spiccano anche nomi di personalità poi divenute rilevanti nel panorama politico israeliano, come Dov Shilanski, deputato del Parlamento d’Israele dal 1977 al 1996 e Presidente dal 1988 al 1992.

Campo profughi Santa Maria al Bagno, una parentesi di storia del Salento

Nel 1957 il campo profughi di Santa Maria al Bagno arriva a chiusura. Si era interrotto il flusso dei rifugiati e si aveva dato avvio al processo che l’anno successivo avrebbe portato alla costituzione dello Stato di Israele. Nel 2005, ricordiamo che il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ha conferito al Comune di Nardò la Medaglia d’Oro al Merito Civile per aver fornito ai rifugiati liberati dai campi di sterminio l’assistenza di cui avevano bisogno nel loro viaggio verso il nascente Stato di Israele.

Emanuela Toparelli

Recent Posts

Controlli a tappeto Agenzia delle Entrate: come procede con le verifiche

Controlli effettuati dalle Agenzie delle Entrate sui conti correnti: fino a dove ci si può…

6 giorni ago

Pensione più alta, dipende tutto da quale domanda presenti all’INPS

L'importo della pensione che ti spetta può essere anche più alto, per fare si che…

6 giorni ago

Calzini spaiati, non lo sapevi ma sono utili contro l’umidità: ti spiego come

Calzini spaiati, non lo sapevi ma possono diventare un rimedio efficace contro l'umidità: ti spiego…

6 giorni ago

Doccia con cabina in plastica: un trucchetto niente male per farlo sembrare vetro

Doccia con cabina di plastica: ti sveliamo il trucchetto che hai sempre desiderato conoscere per…

6 giorni ago

Friggitrice ad aria, dove l’hai messa in cucina? Questi i posti off limits dove lasciarla

In quale zona della cucina hai sistemato la friggitrice ad aria? Fai attenzione perché non…

6 giorni ago

Eurospin ti aiuta a restare in forma: lo trovi scontato a ben 60 € in meno

Da Eurospin si trova un macchinario scontatissimo, con cui allenarsi da casa, ottenendo il corpo…

7 giorni ago