La Fòcara salentina: la tradizione invernale più bella

La parola Fòcara è un termine dialettale salentino che si riferisce a un falò, tradizionalmente acceso in onore di Sant’Antonio Abate.

Decine e decine di persone, in tantissimi comuni del Salento, sono in queste ore impegnate negli ultimi preparativi per quello che è uno dei riti che lega maggiormente tradizione cattolica e pagana, ovvero la cosiddetta Fòcara, il tradizionale falò che viene acceso in onore di Sant’Antonio Abate, protettore degli animali, che si festeggia il 17 gennaio.

Fòcara
La Fòcara salentina (Tempoalecce.it)

Questo rito è particolarmente diffuso nel Salento, ma anche in altre aree del sud Italia e ha un significato particolarmente profondo per le popolazioni locali: per decenni la società contadina che popolava il Tacco d’Italia, infatti, è stata legatissima al culto di questo santo, proprio perché considerato protettore degli animali, per i quali si chiedeva benedizione e intercessione.

Le origini della Fòcara: tradizione e leggende

Intorno alle origini di questi rituali, non vi è comunque molta chiarezza: se appunto, oggi è forte il legame con la tradizione contadina, alcuni storici suggeriscono che le radici di questo rito affondino in antichi riti pagani, mentre altri ritengono che tutto abbia avuto inizio con un importante terremoto, evento rarissimo in questo lembo di terra, di molti secoli fa.

In ogni caso, l’accensione del falò rimanda simbolicamente alla purificazione e al rinnovamento, un rituale che da sempre e in molte parti del Sud Italia è il connubio tra la tradizione cristiana e cattolica, con quella appunto pagana. Ancora oggi, come detto, la sera della vigilia di Sant’Antonio, le famiglie salentine costruiscono le pire di legno che vengono poi accese.

La fòcara di Novoli: l’imponente falò è il più grande al mondo

Se in questi giorni state passando qualche giorno di relax in qualche comune del Salento, non deve quindi sorprendervi che alcune famiglie si riuniscano nel campo vicino casa per dare fuoco a delle fascine di legno, si tratta di momenti conviviali, la cui storia e tradizione si perde nella notte dei tempi. Ma se volete assistere a un evento che è davvero spettacolare, vi raccomandiamo di visitare il piccolo comune di Novoli.

In questo centro a nord di Lecce, infatti, ogni anno, un gruppo di oltre 100 volontari lavora per settimane alla costruzione della Fòcara, una pira di legna che può superare i 20 metri di altezza. Si tratta del falò più grande d’Europa, per qualcuno il più grande al mondo, di fronte anche all’impossibilità di censirne altri che vengono accesi in zone sperdute della Terra.

Come per molti altri centri del Salento e del Sud Italia in generale – l’accensione di un falò di grandi dimensioni avviene ad esempio anche in concomitanza con la ricorrenza dell’Immacolata Concezione – quello della costruzione della Fòcara è un atto collettivo che coinvolge tutta la comunità. La giornata culmina con l’antico rito della bardatura: una catena umana issa l’immagine di Sant’Antonio Abate sulla cima della pira.

La Fòcara di Novoli rappresenta anche un monumento dell’arte contadina, un simbolo della cultura popolare pugliese. Migliaia di turisti accorrono in paese per partecipare ai festeggiamenti e questo falò è stato riconosciuto come Bene culturale immateriale dalla Regione Puglia. La Fòcara è dunque la tradizione invernale più bella e se in questo periodo siete in Salento non perdetevela, così come sicuramente non dovete perdervi la città di Gallipoli, ancora più bella in questa stagione.

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