Se vi è capitato che in Salento vi rispondessero “pocca” e non avete idea del significato, ve lo spieghiamo noi

Non è facile da capire per chi non conosce il dialetto: scopriamo cosa significano “pocca” e altri modi di dire in Salento.

Il dialetto salentino è caratterizzato da influenze linguistiche greche, latine, francesi e spagnole, racconta la storia di una terra attraversata da molte culture.

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Se vi è capitato che in Salento vi rispondessero “pocca” e non avete idea del significato, ve lo spieghiamo noi – tempoalecce.it

Tra le espressioni più emblematiche e divertenti del dialetto salentino spicca il termine “pocca”, una parola tanto piccola quanto ricca di significato.

Cosa significa “pocca” in dialetto salentino?

La parola “pocca” viene pronunciata spesso dai salentini e può lasciare interdetto chi non comprende il suo significato.

“Pocca” deriva probabilmente dal latino “pauca”, che significa “poco” o “poche cose”, ma il suo utilizzo nella lingua parlata ha assunto una vastità di significati e sfumature che la rendono una delle parole più versatili del dialetto locale.

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Cosa significa “pocca” in dialetto salentino? – tempoalecce.it

Ad esempio, può essere usata per esprimere sorpresa, incredulità o addirittura per enfatizzare un’affermazione ironica. Se qualcuno dice: “Hai trovato un lavoro perfetto!”, e il salentino in questione non è affatto convinto di questa affermazione, risponderà con un ironico e deciso “Pocca!”.

La parola, inoltre, si presta a essere rafforzata con varianti come “capocca” o “ca pocca”, aggiungendo un ulteriore tocco di enfasi. È un termine che, nella sua semplicità, riesce a comunicare molto, diventando quasi un segno distintivo per chi proviene dal Salento.

Modi di dire in Salento: cosa significano i più famosi

Il dialetto salentino è ricco di modi di dire coloriti e spesso intraducibili, che riflettono la vivacità culturale e l’ironia tipica di questa terra.

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Modi di dire in Salento: cosa significano i più famosi – tempoalecce.it

Ecco alcune delle espressioni più curiose:

  • Mèna: se qualcuno vi dice “Mèna!”, non preoccupatevi: non stanno minacciando di colpirvi, come potrebbe suggerire la parola in italiano standard. Nel Salento, “mèna” significa “sbrigati” o “muoviti”. È un’esortazione usata soprattutto quando qualcuno è in ritardo o si sta prendendo troppo tempo.
  • Nu fiuru: questa espressione viene utilizzata per descrivere qualcosa di eccezionale, ma spesso con una punta di ironia. Ad esempio, se qualcuno vi fa un complimento esagerato, potreste rispondere “Nu fiuru, proprio!” per sminuire scherzosamente l’affermazione.
  • Citti: letteralmente significa “zitti”, ma viene spesso usata per richiamare l’attenzione su qualcosa di importante o imminente. Per esempio, quando si porta un piatto a tavola si può dire: “Citti, citti, è pronto!”. A proposito di cibo, qui una ricetta tipica che ti conquisterà.
  • Nu toccu: è un’espressione di stupore, meraviglia o a volte sdegno. Viene spesso utilizzata quando qualcosa cade o si rompe, diventando un commento quasi teatrale sull’accaduto.

Altri modi di dire nel dialetto salentino

“Mannacarella” vuol dire “mannaggia”, “muttura” descrive l’umidità insopportabile delle estati salentine, o “ca llora” viene usato come rafforzativo di affermazioni. Se non si conosce il dialetto, è davvero difficile riuscire a capire questi modi di dire.

E anche se alcune di queste espressioni possono sembrare buffe o incomprensibili a chi non le conosce, sono preziose per tutto ciò che rappresentano: la vivacità e l’unicità della cultura salentina.

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